il blog dei Silvia Roggiani

Futura

E se parlassimo di politica?

Del "caso Bibbiano" si parla ovunque. Chiunque, in questi giorni, si è sentito quasi in dovere di farci sapere la sua sull'inchiesta "Angeli e demoni", le cui vittime sono bambini che sarebbero stati manipolati e sottratti alle loro famiglie per darli in affido. Una storia terribile, sulla quale qualcuno ha deciso di avventarsi per aumentare il proprio consenso elettorale e distrarre da quelli che sono i veri temi politici. Spregevole, davvero.

Lega e cinque Stelle non vedevano l'ora di poter dare in pasto ai loro "leoni da tastiera" una vicenda drammatica e delicatissima, utilizzando pretestuosamente il fatto che il sindaco di Bibbiano, Andrea Carletti indagato nella vicenda (ma per abuso d'ufficio e non per coinvolgimento nel traffico di minori), sia del Partito Democratico. 

Questa mattina, addirittura, sulla facciata del Palazzo della Regione Piemonte è apparso uno striscione di fianco a quello "Verità per Giulio Regeni" con la scritta "Verità per Bibbiano", dopo quelli "Parlateci Di Bibbiano" con la P e la D con i colori del Pd comparsi in molte città. Senza contare che il vicepremier Di Maio, in un'intervista al Corriere della Sera, apostrofava il Partito Democratico come "il partito di Bibbiano" (beccandosi la nostra querela). 

Leggi tutto: E se parlassimo di politica?

Salvini rispondi!

In quanti si interessano alla politica estera in Italia? Spesso si dice troppo pochi, mentre si fa a gara a denunciare il “provincialismo” di certi giornali e telegiornali che finiscono per relegarla all’ultima pagina. Eppure è proprio quella politica a guidare il destino del nostro Paese.Lo scandalo “Moscopoli” scoppiato lo scorso 10 luglio con la pubblicazione - da parte del sito americano Buzzfeed - dell’audio tra emissari italiani e russi su un affare che attraverso la vendita di petrolio darebbe fondi alla Lega, ha generato improvvisamente interesse.

Ma stiamo davvero di parlando di politica estera o solo di affari condotti da un partito per proprio tornaconto, per giunta mettendo a repentaglio la sicurezza degli italiani? La politica estera, quella vera, si fa alla luce del sole. Si fa per esempio coltivando rapporti diplomatici, scegliendo come principali interlocutori Paesi all’interno dell’Unione europea. Si fa partecipando ai vertici europei, e non all’interno di hall di alberghi con partner che boicottano l’Unione Europea.

Delle simpatie russe del Carroccio eravamo ampiamente a conoscenza, ma le vicende degli ultimi giorni sono preoccupanti perché gettano un’ombra sulla nostra sicurezza: prima gli italiani o prima i rubli? Interrogativi necessari alla luce di quanto sta emergendo in un affaire che ha tutt’altro che contorni chiari.

Leggi tutto: Salvini rispondi!

Avanti Beppe!

In pochi forse avrebbero assunto la responsabilità di guidare una delle più grandi manifestazioni al mondo. In pochi avrebbero scommesso che sarebbe stato un successo.Io me lo ricordo bene il 1° maggio 2015, gli occhi di tutti puntati su Milano e l’Italia. L’apprensione e l’orgoglio, il coro di bambini che cantava l’inno d’Italia dentro Expo, e fuori invece uno sparuto gruppo di incappucciati metteva a ferro e fuoco la città.

La nostra rivincita, quella di chi non dubitato un attimo e ha creduto da subito in una straordinaria opportunità, è arrivata. 21,5 milioni di visitatori da 140 Paesi del mondo, 20 mila nuovi posti di lavoro, 2 milioni di studenti in visita. Se Milano è quella di oggi lo deve anche a Expo. E lo deve a un uomo, Beppe Sala, che non solo ha reso possibile quel successo, ma ha tenuto quella manifestazione al riparo da ogni tipo di infiltrazioni mafiose e malaffare.

Ha abbandonato le vesti di manager vincente e ha ricominciato daccapo. Ha scelto una sfida altrettanto ambiziosa, guidare Milano. Ha raccolto il testimone di Giuliano Pisapia e noi abbiamo attivato – come l’ha chiamata lui – una macchina infernale. Ripenso allo scetticismo che molti, di nuovo, nutrivano per la sua candidatura. Troppo manager per qualcuno, poco di sinistra per altri. Ed eccoci qui: a tre anni dalla sua elezione la risposta sta in questa città. Sta nei suoi quartieri, nei nuovi volti di tante periferie, nelle aree dismesse oggi pronte a rivivere. Sta in uno sviluppo che ha tenuto insieme sostenibilità ambientale e sociale. Sta in quella Milano dal cuore grande, in quella metropoli europea, capitale morale, proiettata al futuro ma con uno sguardo sempre rivolto alle spalle per non lasciare indietro nessuno.

Leggi tutto: Avanti Beppe!

La scivolata grillina sulla neve

Il Comitato olimpico internazionale ha scelto Milano e Cortina per le Olimpiadi e paraolimpiadi invernali del 2026. Abbiamo fatto squadra – istituzioni a vario livello e politici di diverso colore -  e questo, assieme ad un forte consenso popolare, ci ha resi più forti di Stoccolma e della Svezia.

Non posso non citare le quattro campionesse - Arianna Fontana, Sofia Goggia, Michela Moioli, Elisa Confortola - che ieri a Losanna hanno rappresentato l'Italia e portato un valore aggiunto alla delegazione italiana costituita, purtroppo, da soli uomini. E che, come ha scritto questa mattina Venanzio Postiglione sul Corriere della Sera, sono l'immagine di un Paese giovane che sa sorridere, convincere e anche vincere. 

Oggi però non può passare inosservato che questo risultato è stato possibile non solo grazie a chi ci ha creduto sin da subito e ha lavorato per portare a casa l’obiettivo, ma anche perché siamo stati ostinati e convinti, e perché abbiamo voluto sfidare l’immobilismo grillino. Testardi e cocciuti abbiamo voluto andare oltre la politica che dice no allo sviluppo e al progresso. Quella che ha portato la sindaca pentastellata Chiara Appendino a sfilare Torino dalla partita olimpica, o ancora quella di Virginia Raggi che, dopo un lungo braccio di ferro, ha fatto perdere alla capitale d’Italia l’occasione delle Olimpiadi estive 2024.

Leggi tutto: La scivolata grillina sulla neve

Le radici nel passato, lo sguardo al futuro

C’è la voglia di ritrovarsi, di condividere, di confrontarsi. Mi stupisco sempre, dell’amicizia e della generosità che si respira alle Feste de l’Unità. Quella sensazione che si lavori insieme, e per la comunità in cui si vive. È iniziata la stagione delle Feste, così nel weekend sono passata a salutare gli amici di Novate Milanese, Solaro e Pregnana. Proprio qui ho incontrato Paola, volontaria alla sua 45esima festa. 70 anni e l’entusiasmo contagioso di una ventenne.

È straordinario vedere i volti delle donne e degli uomini, giovani ma anche meno giovani, che si danno da fare con una forza quasi commovente. È lo spirito del fare, la voglia di rimboccarsi le maniche, piuttosto che quella di aspettare che le cose cambino da sole. C’è chi serve ai tavoli, chi griglia le salamelle, chi prepara i panini. Sempre col sorriso.

Ieri, come oggi, alle Feste de l’Unità si respira un pezzo di tradizione italiana, di un popolo che senza rinunciare alle sue radici sa cogliere la modernità e farla vivere nella musica, nei luoghi, nel cibo e nei linguaggi. Ognuno ci mette del suo per cercare, ogni anno che passa, di rinnovare il format, dal tema che anima la Festa all'uso per esempio del tablet per fare le ordinazioni. Dalla prima Festa de l’Unità del 1945 n’è passata di acqua sotto i ponti, ma ciò che è sempre uguale è la voglia di fare comunità, di essere partito aperto, di incontrarsi, confrontarsi, anche discutere se necessario, sorseggiando una birra o mangiando un panino con la salamella.

Leggi tutto: Le radici nel passato, lo sguardo al futuro

Contatti

Partito Democratico Camera dei Deputati

Ufficio Roma

Piazza di Monte Citorio, 1
00186 Roma

Scrivimi

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.